Ognuno di noi ha un obiettivo quando si propone di correre una maratona. Ma nessuno dei nostri obiettivi sarà tanto ambizioso quanto quello che si è prefissato Nike: accompagnare tre atleti verso l’abbattimento del muro delle due ore nella regina delle distanze.
Utopia? Sogno? Lo scopriremo il prossimo anno quando Eliud Kipchoge, Lelisa Desisa e Zersenay Tadese si cimenteranno nella grande impresa, a conclusione dello speciale e segretissimo percorso di training Breaking2.
Nike ha infatti costruito un team complesso composto di specialisti in vari campi della scienza e dello sport, con esperienze di biomeccanica, coaching, design, ingegneria, sviluppo dei materiali, alimentazione e psicologia e fisiologia dello sport, promuovendo un approccio olistico a atleti, prodotto, allenamento, alimentazione e ambiente nell’ottica di raggiungere l’ambizioso traguardo.
Un traguardo che molti ritengono sia impossibile da conquistare. Scendere sotto le due ore vorrebbe dire, infatti, ridurre del 3% l’attuale record mondiale degli uomini di 2:02:57. Correre la maratona in meno di due ore richiederebbe di limare sette secondi da ognuna delle 26,2 miglia che la compongono. Cosa che, anche per i runner migliori del mondo, rappresenta un salto decisivo.
Nella sua essenza, quindi, Breaking2 significa molto di più che abbassare i tempi di una maratona.
Il tentativo di superare il limite delle due ore nella maratona sfida la percezione stessa di cosa sia possibile nello sport ma l’unico vero fallimento sarebbe il rinunciare a un obiettivo così ambizioso.
Dopo tutto, come ha detto Bill Bowerman, co-fondatore di Nike e leggendario allenatore di atletica: “Il vero obiettivo della corsa non è vincere la gara, è testare il limite del cuore umano“.
E chissà che questo 2017 non ci porti davvero qualcosa da ricordare. Stay tuned.
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