Anche recentemente, ad esempio, sono stata a New York, dove ho corso all’interno di Central park, avventurandomi in angoli meravigliosi che non avevo mai visitato in veste di “convenzionale” turista. L’ho trovato galvanizzante e soprattutto utile a combattere il jet lag.
Essere lì, alle 6,30 del mattino, insieme a decine e decine di persone che correvano con me sui sentieri e nelle vie principali del parco è stato anche un po’ come diventare, per un attimo, una vera newyorkese. Mi immaginavo come avrei organizzato la mia giornata, vivendo nella Grande mela. Ho perfino sognato di essere lì a correre la maratona, impegnata nei chilometri finali e pronta a essere accolta da una folla incitante al mio arrivo al traguardo.
Tornando a casa elettrizzata da questa esperienza, mi sono informata se esistano delle soluzioni di corsa-turismo sulla falsariga del ciclo-turismo e ho scoperto di sì. Veri e propri tour guidati vengono infatti organizzati su richiesta nelle principali città del mondo.
Una delle realtà più popolari specializzate in questo campo si chiama City running tours e opera nelle metropoli statunitensi, da New York appunto dove, a seconda dei giorni della settimana, è possibile visitare aree differenti grazie alla Times square run, alla East o West village run o alla Brooklyn run, a San Francisco, che offre una corsa indimenticabile sul Golden gate. Da San Diego con le sue spiagge oceaniche a Washington, dove è possibile passare correndo davanti alla Casa bianca.
Spazia invece in tutto il mondo l’offerta ombrello di Go! Running tours. Portale che, collegandosi a locali agenzie di viaggio, propone soluzioni per l’Europa, l’Australia e persino per il Sudafrica con visite di corsa a Cape town.
Tutta italiana, infine, è la proposta di Sightjogging, che promette di svelare i segreti di Roma con guide pronte ad adeguarsi alle esigenze di ogni passo e di ogni tipologia di turista runner.
La regola generale per tutti gli organizzatori è che più si è meno si spende. Quindi, meglio mettersi d’accordo con un nutrito gruppo di amici e compagni di viaggio, che condividano la stessa passione.
Il mio consiglio personale è di non spingere troppo il piede sull’acceleratore.
In questo caso, è molto meglio concentrarsi sul paesaggio e lasciare da parte, per una volta, i risultati. Ne vale davvero la pena.
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