Livigno è un vero paradiso per lo sport non solo d’inverno, quando le sue piste sono affollate da sciatori provenienti da tutto il mondo, ma anche durante la stagione estiva, complice il paesaggio mozzafiato di una località incastonata tra il Parco nazionale svizzero ed il Parco nazionale dello Stelvio.
E’ tra le cime verdissime e i sentieri incontaminati che circondano la località valtellinese che si svolge ogni estate la Stralivigno, appuntamento clou per gli appassionati della corsa, organizzato dall’Apt locale in collaborazione con l’Associazione sportiva dilettantistica Marathon club alta quota Livigno. Una mezza maratona unica nel suo genere, che quest’anno, per la sua sedicesima edizione, accoglierà un migliaio di runner, tra professionisti e amatori, durante il fine settimana del 25 e 26 luglio.
Il percorso è indubbiamente di quelli tosti. La partenza è fissata per il sabato pomeriggio alle 15 dall’Aquagranda Livigno sport fitness centre, a quota 1.816 metri, con un iniziale falsopiano, a cui fa seguito un continuo saliscendi. L’apice è tra il 14esimo e il 18esimo chilometro, dove la gara non arriva mai sotto i 2.000 metri di altitudine. Gli ultimi mille metri sono invece in discesa su asfalto e riconducono i runner al traguardo, sempre ad Aquagranda.
Una prova impegnativa, una sorta di avventura per me che alla montagna non sono proprio abituata, allenandomi esclusivamente in città e su terreni pianeggianti, in cui quest’anno avrò l’opportunità di cimentarmi, spezzando probabilmente il percorso in staffetta. Che siano 10,5 o 21 chilometri, però, una cosa è certa: per correre in quota bisogna prepararsi ad hoc e avere la consapevolezza che non si sta affrontando una gara qualsiasi.
Prima di tutto, sarebbe opportuno avere la possibilità di allenarsi su salite e discese. Sembra un’ovvietà ma è la conditio sine qua non per non arrivare alla fine della prova completamente sfiniti. La conoscenza del ritmo da tenere in salita è fondamentale e bisogna essere consapevoli di poter impiegare anche il doppio del tempo necessario per coprire la medesima distanza in pianura.
Stessa attenzione va riservata alle discese. C’è chi è naturalmente portato alla discesa ma, oltre una certa pendenza, subentrano fattori come la tecnica, la robustezza delle articolazioni, la preparazione muscolare oltre che il coraggio e la capacità di lasciarsi andare.
La montagna può riservare sorprese anche in termini climatici. A fine luglio potrà fare caldissimo oppure esserci un calo delle temperature determinato, ad esempio, dalla pioggia. Perciò il mio consiglio è portarsi un abbigliamento adeguato a entrambe le situazioni. Personalmente sceglierò un paio di scarpe più leggere e un paio idrorepellenti e mi attrezzerò con diversi outfit, optando comunque per una T-shirt termica da indossare sotto la maglia ufficiale. La vera sfida sarà essere fashion runner anche in alta quota!
Se c’è sole, infine, è importante non dimenticarsi la crema protettiva. Il rischio è quello di finire rosolati come un gamberetto, soprattutto se si ha la pelle chiara come la mia. Il sole della montagna non scherza affatto.
Per il resto, basta armarsi di tanto entusiasmo. Il mio mantra sarà divertirmi e godere il meraviglioso paesaggio alpino. Se incontrerò poi un cerbiatto durante il percorso per me la gara sarà già vinta. Mi auguro solo di non trovarmi faccia a faccia con un orso. In questo caso, forse, potrei mettermi a correre così velocemente da riuscire a salire sul podio. Meglio però continuare a sognare la favola di Bambi!
Iscrizioni e informazioni su www.stralivigno.it.
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