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Dieci anni di DeeJayTen

6 Ottobre 2014

Dieci come i chilometri da correre a tutto fiato nella modalità più o meno competitiva. Dieci come gli anni della DeeJayTen, la corsa ideata da Linus quando il fenomeno del running iniziava a prendere piede anche in Italia. Chi allora avrebbe mai detto che, in breve tempo, si sarebbe arrivati al sold out dei 20.000 pettorali messi a disposizione? Chi allora avrebbe mai detto che una come me, adepta al riposo domenicale, si sarebbe svegliata di buon mattino con gioia per compiere l’epica impresa?

Invece, alla fine, eccomi qui, anche quest’anno, nonostante i dieci (numero ricorrente) giorni trascorsi fuori casa per lavoro e nonostante la pestilenza presa durante suddetti dieci giorni, che mi ha impedito di respirare normalmente per una settimana. Sadismo? Forse un po’. I chilometri nelle gambe c’erano tutti. Il fiato, un po’ meno… Ma ce l’ho fatta.

Trovarsi tutti insieme davanti al Castello Sforzesco a Milano fa sempre lo stesso effetto elettrizzante. L’aria frizzante di una mattina di inizio ottobre, i gruppi di amici impegnati in chiacchiere scarica tensione, quelli “bravi” che si riscaldano… E io, raggomitolata, nella maglia, ancora un po’ infreddolita che mi guardo intorno incuriosita, esplorando tutte le specie umane che questo spot è riuscito a riunire negli ultimi anni. Ci sono i professionisti, i super tecnici, gli improvvisati e i secchioni. I colleghi di lavoro, i compagni di scuola, le famiglie, le squadre… Ogni volta mi stupisco del valore sociale del running, sport così individuale ma al contempo così collettivo. Così competitivo e così educativo. Per dieci chilometri si fa tutti parte di uno stesso mondo, si vive un’esperienza comune che ognuno porterà con sé per l’intera giornata o, forse, per più tempo.

Alla fine, al traguardo, solo gioia e sorrisi. Anche quest’anno ce l’abbiamo fatta, anche quest’anno portiamo a casa la nostra medaglia che per ognuno ha lo stesso valore della medaglia del vincitore. Perché la corsa è un po’ anche questo. Il vero avversario da battere siamo noi stessi, la nostra pigrizia e quella voce che ci consiglierebbe di ritirarci di fronte alla prima difficoltà. Esercizio di tenacia. Domani posso farmi un regalo. Ma il regalo migliore credo che quest’anno se lo sia fatto la DeeJayTen riunendo così tante persone. Cento di questi giorni. Il prossimo, però, vogliamo Linus di nuovo in pista, prontamente guarito dal suo infortunio.

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