Certe volte, nella vita, bisogna avere il coraggio di abbracciare nuove sfide.
Per uscire dalle sacrosante e consolidate abitudini, per capire se siamo in grado di metterci in gioco e sperimentare nuovi percorsi.
Ultimamente, intorno a me, tanti amici stanno attraversando momenti di grande cambiamento, per scelta o per necessità. Trovandosi a riscrivere il proprio vocabolario del quotidiano, rivedendo le proprie priorità e scoprendosi ricchi di inaspettate risorse. Non so se sia l’età di noi “30 something” ad avere un peso rilevante in tutto ciò o se, oggi in maniera più forte rispetto al passato, il contesto economico e sociale giochi un ruolo cruciale in questi deragliamenti dai binari delle convenzioni, forzati o volontari che siano.
Fatto sta che, il 2015, è iniziato per molti amici e conoscenti sotto la stella del cambiamento. Anche per me, abitudinaria fino al midollo, c’è stata qualche novità. Niente di epocale, intendiamoci. Ho tagliato i capelli, iniziato a grattuggiare la bottarga sulla pasta con i broccoli e deciso di sperimentare nuove forme di allenamento per intervallare la mia routine di runner.
Nei giorni scorsi, ad esempio, grazie a Nike ho avuto la possibilità di provare due nuove attività sportive. In occasione della Ntc week di Milano, una settimana di allenamento in vista della We run Milano in programma il prossimo 5 giugno, mi sono cimentata nella Thai boxe e nello yoga.
Per fortuna, laddove non riesce il corpo, a intervenire è la mente. Perché noi runner, tenaci e con la presunzione di essere onnipotenti, tendiamo spesso a dimenticarci dell’esistenza di altri muscoli, oltre a quelli delle gambe. Io, in particolare, ho un problema a relazionarmi con quelli delle braccia. Il che non è il massimo se si devono tirare pugni contro un sacco al ritmo di musica. Ma ci ho provato e mi sono parecchio divertita.
Giusto una sera per riprendermi e poi è toccato allo yoga. Non è stata la mia prima volta ma, diciamo, che è stata una delle più faticose e interessanti. Un mix di movimenti dinamici e stretching. Per chi corre, è un toccasana la fase di allungamento muscolare, che consente di guadagnare in elasticità e di migliorare l’aspetto posturale.
Il bilancio? Piu che positivo. Nel week-end ho corso meglio e con una consapevolezza: è probabile che non diventerò mai una fan delle due discipline ma so di potercela fare. Con tanta buona volontà e rispettando i miei limiti fisici. Ma ho avuto anche una conferma: la corsa è lo sport che preferisco in assoluto. In fondo, soprattutto a questo serve cambiare nella vita. A capire se abbiamo preso la direzione giusta e a difendere la nostra strada fino in fondo. Costi quel che costi.
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