Era il 2014. Avevo appena tagliato il traguardo della mia prima mezza maratona e l’emozione era talmente forte che non provavo né dolore né fatica. Poi arrivò lei, la maledizione dell’unghia nera.
Il tormento dei runner, soprattutto di noi donne runner, che rivendichiamo il diritto di sfoggiare un paio di sandali senza sembrare vittime delle ruote di un trattore.
Poche ne sono indenni, forse graziate dal dio della cheratina. Molte come me, invece, hanno giurato fedeltà a miracolose estetiste, capaci di cancellare con smalti scuri questa terribile onta alla femminilità.
Il 2015 mi ha regalato ben tre unghie nere e il mio proposito per il 2016 è quello di evitare di dare loro delle sorelle. Come? Per ora ci sto riuscendo ricorrendo a questi piccoli trucchi. Ovviamente, ogni suggerimento è bene accetto.
- Usare delle buone calze. Basta calzini rimediati. Meglio indossare sempre prodotti di qualità, realizzati con materiali specifici per lo sport. Le calze sono la prima protezione del piede, possono impedire la formazione delle vesciche e difenderlo dallo sfregamento nella scarpa.
- Scegliere le scarpe da running almeno di un numero più grande rispetto al proprio piede. È una regola basica per chi corre. Sicuramente, molto dipende dai modelli e dalla larghezza della propria pianta. Fatevi consigliare bene in un negozio specializzato. Abbiate inoltre l’accortezza di allacciare la scarpa formando un’asola tra gli ultimi due buchi della tomaia (ci sono perché servono a qualcosa!), facendo passare all’interno la stringa. Vedrete che questo accorgimento eviterà di far ballare il piede.
- Tenere le unghie corte e ben curate. Una buona scusa per prendersi cura di sé.
- Mettere uno smalto indurente e/o colorato. Ho notato che, quando l’unghia ha almeno uno strato di smalto, è in generale più resistente agli urti.
- Fare attenzione alle scarpe che si indossano nella vita di tutti i giorni. Le punte troppo strette rischiano di traumatizzare ulteriormente le unghie. Non camminateci per dieci ore di fila, riservatele ad alcuni momenti della giornata. Essendo una cultrice delle scarpe, lo dico a malincuore ma l’esperienza mi ha insegnato che a volte è bene fare qualche piccola rinuncia.
Il risultato saranno piedi perfetti la prossima estate e molti chilometri nelle gambe. 🙂
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