La corsa in montagna è una disciplina iniziata all’incirca una quindicina di anni fa, quindi relativamente più “giovane” rispetto alle classicissime maratone o mezze maratone che si corrono su percorsi stradali, in piano e con distanze precise ed invariate. Ad esempio, l’ultima a cui ho partecipato lo scorso primo maggio a Valmadrera (LC), la DarioeWilly, era solo alla sua 12^ edizione: 23km con 2000mt di dislivello positivo.
Io, che sono appassionato di montagna da sempre, sin da ragazzo ho trascorso la maggior parte delle estati a Coralba, un paesino sperduto nella bergamasca, dove, oltre ai tornei di calcio estivi, erano frequenti le passeggiate sulle montagne circostanti. Sentendo parlare la gente del posto mi sono incuriosito e cinque anni fa ho deciso di cimentarmi nella mia prima corsa in montagna, una “vertical”con percorso breve, 4,5km di sola salita ma con un dislivello positivo di 1km. Era una bella sfida per me, che comunque nasco come nuotatore amatoriale.
Che dire, è stato amore a prima vista!
Correre è faticoso, ma “correre” in salita su sentieri di montagna è decisamente impegnativo. Però, se ami la montagna, si crea un’atmosfera magica e diventa una esperienza indimenticabile.
Io non sono un runner che ama correre lunghe distanze, non ho mai fatto una maratona e per ora non ho nessuna intenzione di iniziare. Mi bastano le mezze maratone, le 10k ancora meglio e quindi prima di iscrivermi ad una skyrace ci ho pensato bene, dato che per me significava impiegarci più o meno il tempo di una maratona. Ma ormai avevo rotto il ghiaccio e dopo aver vinto le esitazioni mi sono iscritto alla prima “skyrace”.
Tecnicamente sono delle corse tra i 20 ed i 27 km su sentieri di montagna (con ristori ogni 5km), dove il dislivello positivo solitamente varia da 1 a 2km a seconda della difficoltà del percorso.
Il bello di queste corse, oltre alla compagnia degli amici, è sicuramente quello di trovarsi immersi in paesaggi montani, con i loro stupendi colori che fanno da sfondo agli scenari che si attraversano, alle vallate, alle conche, che non sempre si ha il tempo di godere appieno dato che durante la gara bisogna fare molta attenzione a dove si mettono i piedi. Infatti, ogni passo su di un sentiero di montagna è diverso dal precedente, devi schivare rocce, evitare sassi, saltare radici, ed il terreno cambia da un momento all’altro, dal prato, al sottobosco, al sentiero roccioso, alle pietraie, insomma non manca proprio nulla, ma vi assicuro una cosa, non ci si annoia mai! Inoltre durante una corsa in montagna le caviglie e ginocchia sono le articolazioni più sollecitate, in discesa poi bisogna dosare la velocità, non trattenersi troppo per evitare di caricare il peso del corpo in avanti sulle ginocchia, ma stando attenti a non prendere troppa velocità e preservare caviglie da distorsioni e cadute. Un po’ di rischio e di adrenalina è assicurato.
Come prepararle? Le mezze maratone su strada aiutano sicuramente ad avere una buona resistenza e le campestri ai cambi di ritmo, ma il modo migliore è solo quello di praticare la corsa in montagna, salite e discese..questo è l’unico modo per abituarsi alle variazioni di passo e ai cambi di ritmo tra una salita, un traverso e una discesa. Alcuni esercizi in palestra però possono essere utili per potenziare polpacci e adduttori delle gambe, comunque senza ingrossarli troppo, perché il peso del corpo è un altro fattore decisivo, come potete immaginare.
Che materiale tecnico usare? L’abbigliamento è sostanzialmente simile a quello utilizzato nelle corse in piano, una maglia tecnica traspirante e un paio di pantaloncini da corsa vanno benissimo. Spesso conviene portarsi con sé una giacca antipioggia. Per le scarpe invece è necessario acquistare dei modelli specifici, con una suola più tassellata per avere presa su prati e terriccio. Non servono modelli troppo ammortizzati dato che comunque già il terreno di per sé attutisce di più rispetto all’asfalto.
Durante l’anno le prime skyrace, iniziano a primavera inoltrata fino a settembre/ottobre, poi con le prime nevicate la maggior parte degli skyrunner iniziano a mettere gli sci ai piedi.
Quindi che aspettate?
Stefano Ferrari
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